Secondo il mito più antico, a fondare la città di Reggio intorno al 2.000 a.C., fu Aschenez, figlio di Gomer e pronipote di Noè, secondo quanto riportato nella Bibbia, nel 10° capitolo della Genesi.
Mercante semita ed inventore della barca a remi, giunse sulle sponde della città tre generazioni dopo il diluvio universale, quando si prosciugarono le acque che avevano sommerso le montagne. Ciò è testimoniato anche dalle informazioni riportate successivamente dallo storico ebraico Giuseppe Flavio e da San Girolamo.
Bisogna dire quindi che Aschenez vi giunse ancor prima che i greci vi si insediassero. Egli arrivò dalla terra promessa dove un gigantesco fenomeno tellurico stappò le montagne facendo posto all'acqua. La leggenda racconta che fu proprio Aschenez, compreso il valore di questo strano Stretto e stimando l'importanza strategica di un simile corridoio acqueo, fondò in Reggio il primo nucleo abitativo. Non a caso gli Ebrei, da tempo immemorabile, usavano esclusivamente i cedri di Reggio per le loro cerimonie e non a caso la prima Bibbia in caratteri ebraici stampata al mondo fu stampata, con il commento di un cabalista, in una tipografia ebraico-reggina.
Probabilmente per questo la città è conosciuta come “urbs a diluvio condita” ovvero città fondata da un diluvio.
Il primo libro delle Antichità Giudaiche recita infatti: Aschenez in verità diede origine agli Aschenazi, che ora dai greci sono chiamati Reggini.
In seguito a questa leggenda si diede il nome di Aschenez ad una delle vie del centro cittadino.
Ricerca ed elaborato grafico a cura di: Rinaldo Candido, Vincenzo Federico Meduri.
Fonti: Wikipedia, Citynow, Calabria Mistery.