La Fata Morgana è una figura mitologica legata, da una parte, alla mitologia celtica che induceva nei marinai visioni di fantastici castelli in aria o in terra per attirarli e quindi condurli a morte, e dall'altra è legata alle leggende arturiane. In tutte le versioni del mito, Morgana è una potente maga.
In ottica la Fata Morgana è una forma complessa e insolita di miraggio, consisterebbe in un fenomeno visivo che si verifica in particolari condizioni atmosferiche. Il tutto avviene quando sulla superficie del mare, minuscole goccioline di acqua rarefatta, fanno da lente di ingrandimento. Un’illusione ottica dovuta ad un’inversione di temperatura negli strati bassi dell’atmosfera, quelli che sono a contatto con il mare, soprattutto nelle prime ore del mattino, quando il cielo è più terso, a causa della diversa densità dell’aria; dalla sponda è possibile vedere le immagini dell'altra costa riflesse e persino moltiplicate dal mare, trasformato in un immenso specchio. Questo fenomeno è difatti diffuso anche nel mondo. Il nome italiano è conosciuto anche all'estero, perché si tratta di un evento frequentemente osservato nello stretto di Messina. La costa siciliana, vista da quella calabrese, sembra distare pochi metri.
Sulla fata Morgana esistono diverse leggende. Imparò le arti magiche dal mago Merlino, ma fu sempre gelosa della gloria del fratellastro Artù. La sua presenza sulla Stretto è dovuta proprio ad Artù, dopo averlo condotto ai piedi dell’Etna, Morgana, rimase così incantata dal clima, dal mare limpido e dalla bellezza del luogo, che decise di stabilirsi nelle profondità delle acque dello stretto di Messina.
La prima leggenda risale all’anno 1060, periodo in cui gli Arabi dominavano in Sicilia. Ruggero il re Normanno si trovava in Calabria, e decise di liberare l’isola dalla tirannia araba. Cominciò a riflettere su come avrebbe potuto attraversare lo stretto di Messina, poiché ancora non possedeva neanche un’imbarcazione e il suo esercito non superava i 200 uomini.
Ad un tratto il mare cominciò ad agitarsi, e apparve la “fata delle acque” conosciuta anche come “Fata Morgana”. Morgana si offrì di aiutare Ruggero ad attraversare il mare, impegnandosi anche a fornirgli un esercito col quale poter sconfiggere gli arabi. Tuttavia il re decise di rifiutare l’offerta. A quel punto Morgana, per convincerlo ad accettare il suo aiuto, mostrò ciò che era in grado di fare: con la sua magia fece apparire la Sicilia vicinissima, come se fosse raggiungibile con un salto. Si vedevano i palazzi, le strade e immensi giardini…Ruggero rimase molto impressionato, ma rifiutò di nuovo. L’anno successivo, con un esercito di 1700 uomini e 27 imbarcazioni partì e conquistò la Sicilia
La seconda versione della leggenda, invece, vuole che durante le invasioni barbariche, un re con la sua orda, discese l’Italia per conquistarla. Giunti a Reggio Calabria si fermarono. A pochi chilometri di fronte c’era una bellissima isola con un monte fumante (l’Etna) ma lo stretto di Messina impediva loro di raggiungerla. Non possedevano imbarcazioni. Improvvisamente apparve loro una bellissima donna, che decise di aiutarlo facendo apparire improvvisamente, a pochi metri da lui, città con enormi palazzi, giardini con alberi ricolmi di frutti e bellissime donne. Il re salì sul suo cavallo, e si lanciò al galoppo con i suoi uomini per conquistare quel magnifico posto. Morì affogando, mentre Morgana rideva compiaciuta.
Ricerca ed elaborato grafico a cura di: Maryama Camara, Martina Grazia Moscato.
Fonti: Wikipedia, Discoverimessina.it, Calabria magnifica.