Nella sala 8 della Pinacoteca sono esposti i paesaggi del XIX secolo dei reggini Ignazio Lavagna Fieschi (RC, 1814–1871), Giuseppe Benassai (RC, 1835-1878), Annunziato (RC, 1830-1900) e Tommaso Vitrioli (RC,1857-1931). Gli artisti calabresi trovano importanti fonti di ispirazione nell’arte napoletana (Scuola di Posillipo), dalla quale colgono la vivacità che, unita alla formula romantica, trasmette una grande forza di sentimento. Di particolare impatto visivo sono le due grandi tele di Giuseppe Benassai…
Pinacoteca civica, sala 8
Tutor: prof.ssa Anna Benedetto
Scheda a cura di Riccardo Arcudi e Caterina Mallamaci – 4^DT a.s. 2020/2021
Aspromonte (Olio su tela, 125x250 - 1869) doveva riprodurre il luogo dell’episodio garibaldino del 29 Agosto 1862. Lo spazio immenso delimitato dalle montagne trasmette un senso di tranquillità e serenità. Le sagome degli animali segnano un ritmo orizzontale che trasmette un’idea di immobilità del paesaggio. Sullo fondo possiamo anche notare la figura di un pastore. Benassai abbandona l’impostazione accademica e, influenzato dai Macchiaioli, crea la prospettiva e ogni dettaglio attraverso i colori. Questo dipinto per tecnica pittorica e grande spazialità non si allontana dall’altro che però è un paesaggio di invenzione.
Quiete (Olio su tela 125x250) premiato nel 1866 al concorso governativo di Firenze, è il più grande capolavoro di Benassai. Lo scenario è dominato da uno specchio d’acqua e da rocce aride che in esso si riflettono sotto un cielo sereno. Sono anche rappresentati alcuni uccelli sulla riva del lago. I colori freddi e bruni conferiscono al paesaggio una senso di immobilità e una atmosfera ferma e silenziosa, tutto contribuisce a creare l’idea di un luogo sospeso nel tempo e nello spazio. Anche qui la vista prospettica è costruita attraverso il colore.
Nella Pinacoteca di Reggio troviamo testimonianza del prezioso tributo del Sud all’Unità d’Italia nel dipinto “La battaglia di Capua”, di Andrea Cefaly (Cortale,1827-1907). Esso rappresenta un capolavoro, emblema del ruolo dei calabresi nella grande conquista dell’Unità d’Italia.….
…All’ingresso della sala 8 l’attenzione del visitatore è subito attratta dall’ intensa scena di battaglia del grande dipinto (cm. 133 x cm. 211, olio su tela). L'opera fu commissionata al Cefaly da Vittorio Emanuele II il 7 dicembre 1860, come è riportato nella lettera indirizzata dal pittore alla madre l'8 luglio 1861.
Nella tela si rappresenta l’episodio della battaglia del Volturno che si svolse tra l’ 1 ed il 2 ottobre 1860, ovvero lo scontro tra le Giubbe Rosse garibaldine nella loro tipica divisa, guidati da Giuseppe Garibaldi anch’egli in giubba rossa, che si distingue per la lunga barba e la mantella bianca, ed i soldati borbonici in divisa blu, fascia bianca incrociata sul petto, berretto e sacca da spalla.
Sul campo sono presenti anche diversi mezzi di trasporto, quali carrozze trainate dai cavalli, e le armi, spade, baionette e fucili; anche ogni altro particolare è minuziosamente descritto.
L’opera venne esposta nel 1861 alla Prima Mostra Nazionale di Firenze, come proprietà del neo proclamato re d'Italia, fu poi donata al Museo Archeologico di Reggio.
Della battaglia rappresentata si coglie prima di tutto la verosimiglianza della scena e, se ci concentriamo sui particolari di quel paesaggio sconvolto dalla violenza e sui corpi mutilati, sembra veramente di udire le urla dei feriti. Questo il tratto peculiare dell’artista, che riproduceva scene di vita offrendo l’illusione del reale .
Brevi biografie degli autori
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Giuseppe Benassai è nato a Reggio Calabria il 20 luglio 1835, è stato pittore e docente. Fu amico di Alfonso Frangipane e dedicò sin da giovane la sua vita al disegno, per poi interessarsi di pittura su tela e su ceramica ed alla litografia. Ebbe come maestro a Reggio Calabria Ignazio Lavagna Fieschi, che poi lo indirizzò a Napoli al suo stesso maestro Salvatore Fergola. Impegnato politicamente, si stabilì a Roma e dopo l’Unità d’Italia si trasferì a Firenze dove frequentò il circolo dei Macchiaioli. Nel 1869, all’inaugurazione del Canale di Suez, eseguì molti dipinti di soggetti orientali, esposti poi al Museo dell’Accademia di Firenze.
Alla grande Esposizione di Parigi del 1867 il trionfo delle arti applicate entusiasmò molto Benassai che con opere e scritti contribuì a diffondere in Italia il gusto per l'applicazione dell'arte all'industria. Si interessò particolarmente di maiolica frequentando a Doccia lo stabilimento Ginori dove nel periodo 1870-71
divenne esperto di riprese da antiche porcellane settecentesche; fu poi alla direzione del reparto pittori della maiolica della fabbrica (1873-78); nello stesso tempo fondò a Sesto Fiorentino una scuola di disegno per le maestranze e ne assunse la guida. Fra i più ammirati lavori fabbricati a Doccia, con la direzione e l'opera pittorica sua, sono due vasi di grandi dimensioni, uno (alto m. 1,60) decorato con l'Incendio delle Pampas (raccolta Soc. Ceramica Richard Ginori), un altro (m. 1,20) con boscaglie e fauna (raccolta Ginori Lisci) quattro coppe, con paesi rappresentanti le quattro parti del mondo, che furono inviate alle Esposizioni di Milano (1871), Parigi, Vienna (1873), Napoli (1877), Torino (1880), ed ottennero premi allo stabilimento dei
Ginori. Alcuni pezzi si conservano a Doccia.
Morì a Reggio Calabria il 5 dicembre 1878, dopo essere stato nominato professore onorario dell’Istituto Regio di Belle arti di Napoli.
Una epigrafe in marmo lo ricorda sulla facciata della sua casa natale, al numero 296 del Corso Garibaldi
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Andrea Cefaly nasce nel 1827 a Cortale, un paese in provincia di Catanzaro. Formatosi presso l’Accademia di Belle Arti a Napoli, ricercò un nuovo linguaggio artistico improntato al verismo. Nel 1848 prese parte ai moti liberali antiborbonici e combatté per la Guardia Nazionale di cui fu capitano. Nel 1860 seguì Garibaldi fino alla battaglia del Volturno, che in quest’opera esposta in Pinacoteca è rappresentata. Ritornato a Cortale, nel 1862, fondò qui una Scuola di Pittura, il cui presidente onorario fu Giuseppe Garibaldi e che guidò fino al 1875. Prestato anche alla politica, fu consigliere comunale e provinciale (anni 1871-1875), deputato repubblicano al parlamento (1876-1880), nella I e III legislatura del Regno d’Italia. Morì nel suo paese natale nel 1907.
Fonti di ricerca
Ugo Campisani, Artisti Calabresi – Luigi Pellegrini Editore, 2005
https://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-benassai_(Dizionario-Biografico)/
https://www.galleriarecta.it/autore/benassai-giuseppe/
https://www.fondazionenc.eu/Convegno_su_Giuseppe_Benassai
http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=20806
https://www.spuntidiviaggio.it/pinacoteca-civica-di-reggio-calabria/
https://it.wikipedia.org/wiki/Pinacoteca_civica_di_Reggio_Calabria
http://www.reggiocal.it/on-line/Home/AreeTematiche/Cultura/articolo104620.html
www.culturaitalia.it › opencms › viewItem.
www.lameziatermenews.it/costume-societa/6777-la-battaglia-di-capua-di-andrea-cefaly-per la prima-volta-esposta-a-cortale.
www.treccani.it/enciclopedia/andrea-cefaly_(Dizionario-Biografico)/.
Arte e curiosità
L’artista fu un grande interprete del clima culturale della seconda metà dell’Ottocento e delle sue ansie risorgimentali, fu un combattente che dedicò il suo talento pittorico alla storia del Risorgimento e alla costruzione di un’identità nazionale.
“La battaglia di Capua” in occasione del 150° dell’Unità fu esposta in molte città italiane. Ancora oggi è un emblema di quel fervore lontano che portò tanti giovani a lottare per far diventare realtà il “sogno risorgimentale”.