Bisogna visitare La Pinacoteca Civica di Reggio Calabria almeno una volta nella vita: è un luogo nel quale scoprirete tante opere interessanti che sicuramente arricchiranno il vostro bagaglio culturale.
Visitando la Pinacoteca sono rimasta affascinata da molte opere bellissime ma soprattutto sono rimasta colpita dalle due tavolette dipinte da Antonello da Messina,…
… artista riportato nel mio libro di Storia dell’arte come uno dei più grandi interpreti della cultura e dell’arte del ‘400, che seppe fondere l'attenzione al dettaglio della pittura fiamminga con lo spirito umanistico della scuola italiana. Antonello nasce a Messina nel 1430 ed fu uno dei primi pittori Italiani a utilizzare la tecnica della pittura ad olio. Abilissimo nell’uso della prospettiva, nelle sue opere riesce a descrivere minuziosamente lo spazio e a dare molta espressività alle figure; nei ritratti rappresenta i personaggi nella posa a tre quarti secondo l’uso fiammingo e con lo sguardo rivolto verso l’osservatore come se volessero conversare con lui.
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Ma torniamo alle due tavolette esposte in Pinacoteca, acquistate dalla famiglia Rota nel 1882 ed appartenenti alla collezione originaria del Museo civico di RC. Esse costituiscono un unicum in Calabria per quanto riguarda la produzione del Maestro siciliano.
Partiamo dal San Girolamo penitente (Tecnica mista su tavola di noce, cm 39,9x30), opera realizzata tra il 1465 e il 1468, in cui il Santo, uomo molto colto che tradusse la Bibbia, è rappresentato a destra in ginocchio mentre guarda il crocifisso che si trova di fronte a lui appeso ad un albero e si porta un sasso al petto in segno di penitenza. Mi ha sorpreso la presenza accanto a Lui di un leone ed ho scoperto far riferimento a una leggenda molto interessante: un giorno San Girolamo si ritrovò nel convento un leone ferito, all'inizio fu preda della paura ma poi, accortosi che l’animale era ferito ad una zampa, si avvicino prendendosene cura ed il leone gli rimase da allora sempre fedele.
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L’altra tavoletta è intitolata Visita dei tre angeli ad Abramo, realizzata con la medesima tecnica e nello stesso periodo della precedente. Si ipotizza che le due tavolette potessero far parte di una pala d’altare più grande, anche per l’omogeneità del paesaggio.
Viene rappresentato l’episodio dell’Antico Testamento in cui tre angeli danno ad Abramo la sorprendente notizia che sua moglie Sara, nonostante la sua avanzata età, rimarrà incinta e gli darà la tanto attesa discendenza.
A destra sono rappresentati gli angeli in piedi e con uno sguardo deciso, indossano tuniche bianche che, grazie all'intenso effetto della luce, risaltano molto; i capelli sono sciolti attribuendo fisionomie quasi femminili. Nella mano sinistra tengono uno scettro e con quella destra indicano il cielo.
Nell'opera purtroppo manca proprio la figura di Abramo che è stata persa, però grazie a un dipinto molto simile del pittore Josse Lieferinxe è stato possibile ricostruire la scena.
Anche in questa opera è molto affascinante osservare con quanto realismo è descritto il paesaggio, caratterizzato principalmente da rocce, fiori e alcuni alberi e in lontananza viene anche rappresentato un sentiero. A sinistra invece c'è un tavolo rotondo.
Inoltre, se osserviamo con attenzione ci sorprendiamo nel vedere con quale cura sono rappresentati tutti quei dettagli che magari a primo impatto possono sfuggire, come ad esempio le pieghe degli abiti degli angeli, i piccoli sassi a terra e la lumaca che si avvicina al tavolo…piccoli, grandi segni di perfezione.
Pinacoteca civica, sala 1
Tutor: prof.ssa Anna Benedetto
Scheda a cura di Sansiera Gani – 4^DT a.s. 2020/2021
Fonti di ricerca
https://cultura.biografieonline.it/san-girolamo-penitente-antonello/amp/
https://it.m.wikipedia.org/wiki/San_Girolamo_penitente_nel_deserto
https://cultura.biografieonline.it/visita-dei-tre-angeli-ad-abramo/amp/
Tra i particolari minuziosamente descritti nel dipinto possiamo osservare un bellissimo sfondo dove è rappresentata la natura con alberi, diversi tipi di piante e anche delle rocce che delimitano un sentiero che porta a valle; al Santo appartengono l’abito rosso poggiato per terra, il cappello da cardinale sempre dello stesso colore appeso in uno dei rami dell'albero e i suoi immancabili libri appoggiati su una roccia. Tutto è avvolto da una luce non molto forte, che penetra attraverso le rocce e rende omogenea tutta la visione.
Se osserviamo con attenzione questa tavoletta ed oltre ad ammirala per la sua bellezza cerchiamo di interpretarla, possiamo percepire che è come se il dipinto riuscisse a raccontare la vita del Santo: i libri rappresentano lo studio, perché, come sappiamo, lui era un uomo molto colto e il suo abito rappresenta la sua spiritualità.
E questo è uno degli aspetti più affascinanti dell'arte, che ci parla attraverso le immagini e ci trasmette significati che possono essere colti da tutti!