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Palazzo Alvaro,  androne e scalone d'onore

Scheda a cura di Irish Jade Carle e Maria Aiza Rosales – 5DT a.s. 2020/2021

A Palazzo Alvaro si accede tramite una scalinata con portico dove è possibile apprezzare la maestria degli artigiani del ferro battuto dell’epoca nei lampioni e nelle splendide cancellate.

L’androne rispecchia il linguaggio austero che caratterizza tutto l’edificio. Appena si accede subito lo sguardo del visitatore è attirato dal bellissimo scalone d’onore a forma di tenaglia che si apre frontalmente, con i preziosi lampioni in ferro battuto dalle forme sinuose e morbide che richiamano quelli all’esterno. Le pareti attorno sono scandite da paraste classiche e cornici che misurano ritmicamente lo spazio….

Ma prima ancora di accedere agli altri ambienti del palazzo possiamo ammirare i due dipinti posti lateralmente vicino all’ingresso, opere dell’artista Andrea Valere e realizzate in occasione del centenario del Terremoto del 1908 che colpì la città di Reggio Calabria e il suo territorio.

Il dipinto a destra è intitolato Il giorno dopo, e vuole rappresentare il giorno successivo all’evento sismico.

In primo piano è raffigurata una famiglia i cui componenti non sono tutti sopravvissuti al sisma; infatti, la donna è accovacciata con i due bambini che si stringono a lei, mentre l’uomo giace senza vita nella parte inferiore della composizione. I sopravvissuti hanno lo sguardo smarrito che esprime paura, sgomento, sofferenza e un chiaro stato di shock. Sullo sfondo sono presenti personaggi nell'atto di scavare tra le macerie, evidentemente nel disperato tentativo di portare in salvo delle vite, e tra questi è raffigurato un militare che rappresenta l'aiuto che lo Stato diede alla popolazione reggina. In alto a destra un bagliore illumina la scena richiamando alla memoria il fuoco degli incendi a rimarcare quel disastro; oppure si riferisce allegoricamente alla luce che dà speranza per una rinascita futura.

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Il dipinto alla nostra sinistra è intitolato

Il lavoro. In primo piano è raffigurato un uomo anziano che porta con la mano destra una falce appoggiata alla spalla; al centro, in secondo piano, è presente un ragazzo molto giovane che trasporta un grande secchio ed è nell'atto di aiutare il contadino; sullo sfondo vi sono due donne che raccolgono le olive. Tutti i personaggi esprimono la serena consapevolezza che solo l'impegno e il lavoro porterà alla rinascita di una nuova terra.

 

 

Dopo aver ammirato i due dipinti dell’androne possiamo avviarci verso la visita degli ambienti più rappresentativi del Palazzo che sono ubicati al piano superiore.

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Salita la prima rampa dello scalone d’onore, sul piano di riposo è possibile ammirare un'ara romana, rinvenuta durante gli scavi di fondazione del Palazzo insieme ad altri reperti antichi, che sono attualmente conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

L'altare è decorato con motivi fitoformi e zooformi e con rilievi a ghirlanda e si ipotizza che provenga dal Foro romano che probabilmente sorgeva nelle vicinanze del palazzo.

Per lo spettatore è molto intensa l’emozione generata dalla composizione così complessa che lo sguardo segue a partire dal corpo senza vita fino a giungere alla luce che sembra aprire nuovi orizzonti.

Tutor: prof.sse Anna Benedetto e Annamaria Esposito

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