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            Chiesa degli Ottimati 
(o chiesa di Santa Maria Annunziata)

Scheda a cura di Danilo Giustra, Vincenzo Federico Meduri e Rinaldo Candido – 4^AT a.s. 2021/2022

La Chiesa si trova a Reggio Calabria nei pressi di Piazza Castello. L’originaria chiesa bizantino-normanna attraversò molteplici vicende per poi essere profondamente danneggiata dai terremoti del 1783 e del 1908 ed infine ricostruita nella prima metà del Novecento, così come noi oggi la possiamo ammirare ed apprezzare per la sua antica storia.

Nel 1916 l’antica chiesa fu smontata e spostata per le nuove esigenze della ricostruzione della città a seguito del terremoto del 1908. La ricostruzione dell’attuale chiesa si concluse nel 1933 sotto la supervisione della scuola del Beato Angelico di Milano, sul progetto dell’architetto Pompilio Seno del 1927, che adottò il preesistente impianto di tipo bizantino della originaria Cappella degli Ottimati.

La pianta attuale della chiesa: anche il nuovo tempio di stile arabo-normanno è a tre navate come la chiesa originaria; la navata centrale ed il coro sono coperti con volte a botte, quelle laterali con volte a crociera; all’incrocio dei bracci quattro pilastri reggono la cupola che poggia su un alto tamburo, mentre numerose finestre ad arco danno luce all’ambiente.

Il prospetto principale su via Aschenez e piazza Castello si divide in tre campi, corrispondenti alle navate, sui quali si aprono al centro il portale ad ogiva affiancato da esili colonne di ispirazione gotica, sormontato da un rosone e da una piccola torre campanaria, ai lati due finestre anch’esse ogivali. Nella parte inferiore sono murate due lapidi che ricordano alcuni avvenimenti della chiesa.

Il prospetto laterale su via Castello presenta semplici finestre ogivali e, all’altezza del transetto, si apre una bifora simile a quella dell’abside maggiore.

 

All’interno: la chiesa custodisce parte dell’antico e splendido pavimento a mosaico, nel quale alcune tessere, così come anche le colonne mancanti, sono state integrate con l’inserimento di pezzi molto simili, provenienti dalla basilica normanna di Santa Maria di Terreti, andata completamente distrutta. L’altare è in stile barocco con marmi policromi, due colonne sormontate da un architrave racchiudono il quadro dell’Annunciazione; nell’abside della navata sinistra è collocato l’organo, in quella di destra un grande crocifisso in legno; alle pareti sono appesi vari stemmi in pietra di antiche famiglie nobili reggine; la Via Crucis è formata da piccole sculture in bronzo.​

Un po’ di storia…

La chiesa degli Ottimati (o chiesa di Santa Maria Annunziata) era un’antica chiesa bizantino-normanna.

Edificata intorno al X secolo, prese il nome dall’antica cripta degli Ottimati che fu realizzata come struttura d’appoggio per la chiesa d’epoca normanna del XII secolo dedicata a san Gregorio Magno. Una leggenda popolare narra che Sant’Alberto del Convento dell’Annunziata di Trapani, venuto a Reggio da Messina dove soggiornava (1256/57), ebbe modo di ammirare ed apprezzare la Chiesa degli Ottimati. 

Secondo una planimetria conservata presso la Soprintendenza Archeologica della Calabria, l’edificio originale presentava forti analogie con le altre chiese bizantine della Calabria, per questo si può ipotizzare che la Chiesa degli Ottimati sia nata bizantina e databile al X secolo.

Essa aveva una pianta quadrangolare, tre absidi nascoste esternamente da un muro rettilineo; le tre navate erano coperte da cinque cupolette secondo un modello bizantino applicato nella regione in edifici tutti databili tra la fine del X secolo e l’XI secolo, tra cui la Cattolica di Stilo, San Marco di Rossano e San Giorgio di Pietra Cappa presso San Luca.

In età normanna, probabilmente all’epoca di Ruggero II, al di sopra della chiesa ne venne realizzata una seconda intitolata a San Gregorio Magno, sostituendo la copertura a cupolette con volte a crociera.

Durante l’incursione saracena del 3 settembre 1594 la Chiesa degli Ottimati venne danneggiata e incendiata.

Gli Ottimati furono una congregazione di nobili fondata dai Normanni. 

Nel tempio infatti sono custoditi gli stemmi in marmo delle famiglie dei nobili reggini, tra i quali Filocamo, Griso, Altavilla e Napoli, e dovrebbero anche esserci, se non distrutti, anche Nesci, Spanò e Genoese-Zerbi. 

Dopo la distruzione saracena dell’antico quadro de l’Annunciazione, la Congregazione degli Ottimati commissionò una nuova pala dell’altare al giovane Agostino Ciampelio Fiorentino che nel 1597mandò da Roma il nuovo quadro della SS. Vergine Annunciata, opera di grande valore artistico 

Abbandonata nel 1767 in seguito alla soppressione dell’Ordine dei Gesuiti, nel 1780 la chiesa ricevette la protezione di Ferdinando I di Borbone. I rovinosi terremoti che del 1783 e del 1908 danneggiarono talmente l’antico edificio da definirne la sua ricostruzione con il recupero delle parti architettoniche e decorative poi integrate nella nuova chiesa.

Tutor: prof.ssa Anna Benedetto

L’Annunciazione

L’incendio del 3 dicembre 1594, provocato dai turchi, costrinse i padri gesuiti a commissionare la nuova pala con l’immagine dell’Annunciazione, che arrivò a Reggio nel 1597 ad opera di Agostino Ciampelio Fiorentino.

L’opera ha seguito le alterne vicissitudini della chiesa. La splendida pala d’altare, più volte restaurata dalla seconda metà dell’800 ad oggi, si presenta subito al visitatore che, entrando nel piccolo spazio della chiesa, non può fare a meno di contemplarla. 

Le due figure, Maria e l’Angelo, sono collocate in uno spazio prospettico che si apre verso il paesaggio esterno; Maria,  

nella stanza che ospita semplici arredi, è vestita di una semplice tunica color rosa antico ed abbassa lo sguardo mentre riceve il messaggio divino.

L’Angelo è genuflesso e con un giglio nella mano sinistra, indossa una ricca veste drappeggiata ed ornata sulla manica sinistra da un gioiello che trattiene il morbido tessuto.

Il contrasto tra i due abiti è netto: semplice, quello di Maria che appena genuflessa accoglie il volere di Dio, ricco nei tessuti e negli ornamenti quello dell’Angelo.

La comunicazione avviene anche attraverso i gesti delle mani: protesa verso il basso la mano sinistra dell’Angelo che regge il giglio bianco, simbolo dello stato di grazia di Maria; la mano destra, protesa verso l’Altissimo, con due dita alzate e le altre appena piegate, benedice Maria.

La Vergine umilmente accoglie il messaggio dell’Angelo reclinando lievemente verso sinistra il capo in parte coperto dal manto.

​I mosaici

La chiesa degli Ottimati presenta degli splendidi mosaici. Essi, così come li possiamo vedere ora, furono sistemati in occasione della ricostruzione nel vano tentativo di riprodurre l’originale disposizione del mosaico normanno originale.

La storia di tali mosaici, cosiddetti “cosmateschi” ed unici nel loro genere, è estremamente travagliata: costruiti probabilmente in occasione della realizzazione della chiesa di San Gregorio Magno (XII sec.), furono più volte danneggiati e sostituiti nel corso dei secoli con tasselli provenienti da altre chiese della città. Il mosaico subì vari danni nei secoli per gli eventi sismici, per devastazioni ed incuria. Questo spiega la frammentarietà, le differenze coloristiche e dei disegni, la disordinata collocazione ma ne aumenta il fascino e l’importanza.

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