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il Monumento ai Caduti 

Tutor: prof.ssa Anna Benedetto

Scheda a cura di Bekim Berisaj e Pietro Murina – 4^BT a.s. 2020/2021

Ogni singola parte di questo monumento memoriale ci ricorda le battaglie dei nostri avi, che hanno lottato per la patria mettendo a repentaglio la loro vita.

 

Il monumento è realizzato in un pregiato marmo bianco sul quale spiccano statue ed altri elementi in bronzo. Ecco tutti gli elementi che lo compongono:

 

  • di maggiore spicco è l'alta colonna rostrata 

  • essa poggia su un piedistallo quadrangolare leggermente svasato in basso, con volute a ricciolo agli angoli della base; 

  • su ogni lato della parte superiore della base vi sono medaglioni contornati da corone di alloro con i nomi dei luoghi in cui sono avvenute le battaglie più cruente della prima guerra mondiale; 

  • sul prospetto frontale invece, vi è un'iscrizione dedicatoria mentre su quello posteriore sono incisi i nomi di centootto località della provincia di Reggio Calabria con accanto il numero dei loro rispettivi caduti;

ai lati della base sono collocate due statue: 

 

  • a destra un fante in divisa con le vesti logore, con i piedi appoggiati sulla canna di un cannone; ha l’atteggiamento di chi è pronto a combattere, con un fucile nella mano sinistra ed una granata nella destra; 

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  • a sinistra vi è un guerriero dallo sguardo fiero, identificato come soldato bruzio, con la cintura con borchie di bronzo, la pelle ferina al collo, i calzari di cuoio, la lancia nella mano destra e lo scudo nella sinistra; 

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  • sulla cima della colonna, infine, è posta la statua della Vittoria alata che guarda ad occidente con le braccia alzate verso l'alto, il gladio nella mano sinistra e la palma del martirio nella destra. Sembra davvero librarsi nell’aria con le sue vesti al vento! 

Note storiche

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Fu il consiglio provinciale il 16 marzo 1920 a deliberare l'erezione di un Monumento ai Caduti della Grande Guerra della provincia di Reggio Calabria da realizzarsi nella nostra città. L'incarico fu affidato allo scultore Francesco Jerace, il quale accettò di prestare gratuitamente la sua opera di artista. Il bozzetto fu eseguito nei primi mesi del 1922 e nel maggio dello stesso anno lui stesso indicò come luogo di collocazione del monumento la piazzetta dove oggi lo possiamo ammirare. Il Monumento fu inaugurato nel maggio del 1930 in presenza del Re Vittorio Emanuele III.

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Nell’antica Roma la colonna rostrata era il monumento commemorativo di una vittoria navale, costituito da una colonna sulla quale erano infissi i rostri tolti a navi nemiche. Il rostro (latino rostrum) era un pesante oggetto da sfondamento che veniva montato sulla prua delle navi antiche per affondare le navi nemiche.

Brevi note bibliografiche dell’artista 

Francesco Jerace nacque a Polistena il 26 luglio 1853. Fu indirizzato all’arte dal nonno materno Francesco, noto decoratore. Nel 1869, poco più che adolescente, si trasferì a Napoli, dove seguì i corsi di prestigiosi maestri all'Accademia di belle arti ed entrò in contatto con gli artisti più affermati. Si perfezionò a Roma, vincendo nel 1872 il concorso L. Stanzani dei Virtuosi del Pantheon. Brillante e prolifica è stata la sua carriera artistica, le sue opere sono state esposte nelle più prestigiose mostre nazionali ed nelle rassegne internazionali più importanti. Nel 1878 mostrò le sue opere all’Esposizione universale di Parigi; nel 1880 partecipò all'Esposizione nazionale di Torino con ben sette opere, fra cui la famosa Victa (Napoli, Museo civico in Castel Nuovo) che  inaugurò una nuova tipologia di bellezza femminile, idealizzata e sensuale a un tempo; partecipò alle Esposizioni universali di Anversa nel 1894, di Barcellona nel 1896, di Monaco nel 1900; all'Esposizione italiana di San Pietroburgo del 1902; fu, inoltre, a Saint Louis nel 1904; a Bruxelles, Buenos Aires, Santiago del Cile nel 1910; e a Barcellona nel 1911; nel 1895  partecipò alla I Biennale di Venezia. Nel frattempo  si intensificarono sempre più gli incarichi pubblici. Non si dimenticò mai della sua terra; tra le opere più significative realizzate per Reggio e la sua provincia ricordiamo: il busto femminile Era di maggio (1886: una versione è nel municipio di Reggio Calabria); nel 1902, per il duomo di Reggio Calabria, scolpì il pergamo con rilievi di tipo neogotico, trasferito dopo il terremoto del 1908 nella nuova cattedrale; dal 1920 partecipò alle Biennali di Reggio Calabria, organizzate dall'amico A. Frangipane, dove presentò nel 1920 il busto della poetessa Nosside di Locri e, nel 1924, il marmo Eroica (entrambi conservati a Reggio Calabria, rispettivamente nella Pinacoteca civica e nel palazzo della Provincia, oggi sede della Città metropolitana) e il busto del conterraneo G. De Nava, al quale dedicò anche un monumento a Reggio Calabria nel 1936; nel febbrile clima di edificazione di monumenti in ricordo della vittoria della Grande Guerra, incrementato dal fascismo, realizzò il Monumento ai caduti di Reggio Calabria (1930) e il Monumento ai caduti di Polistena (1935), dall'impianto compositivo simile. Nell'ambito dell'arte sacra ricordiamo le statue di S. Paolo e S. Stefano di Nicea (1929) per la facciata del duomo di Reggio Calabria. Morì a Napoli il 18 genn. 1937.

video tratto dalla sezione "Lo sapevi che: Curiosità"

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