top of page

Monumento a
Corrado Alvaro

Tutor: prof.ssa Anna Benedetto

Scheda a cura di  Elvira Crupi - classe 5^BT a.s. 2021/2022

Il monumento, riconoscimento della città e della provincia di Reggio al letterato che diede lustro alla cultura italiana, è opera dello scultore Alessandro Monteleone e fu realizzato nel 1965. 

È costituito da tre distinti blocchi a forma di parallelepipedo, sulle cui facciate marmoree sono scolpiti personaggi, pensieri e frasi tratti dalle opere di Corrado Alvaro; in una delle facce è scolpito in bassorilievo un intenso ritratto dello scrittore stesso. 

Questo originale monumento ci invita alla lettura ed alla riflessione: infatti, attraverso la lettura delle brevi frasi scolpite e corredate da suggestive immagini in bassorilievo, cogliamo il dramma e la sofferenza di un popolo del profondo sud ma scorgiamo anche gli spiragli di speranza per una rinascita cui il popolo anela.

Chi è Corrado Alvaro e cosa ha scritto

Corrado Alvaro (San Luca, Reggio di Calabria, 1895 - Roma 1956) è stato scrittore, giornalista e sceneggiatore. Egli, partendo da un piccolo paesino dell’entroterra ionico calabrese ai piedi dell’Aspromonte, si è fatto portavoce nel panorama della letteratura italiana ed internazionale della realtà meridionale, rappresentando le difficoltà del suo popolo e l’atavica lotta per emergere dallo stato di estrema povertà e arretratezza in cui versava. L’opera più nota è Gente in Aspromonte, una raccolta di racconti che è considerata tra le più alte espressioni della letteratura meridionalistica, esempio di neorealismo novecentesco. Pubblicato per la prima volta a Firenze da Le Monnier nel 1930, è un'opera che racconta la difficile vita dei pastori in Aspromonte nei primi del Novecento, che vivono nelle case costruite di frasche e di fango, dormono insieme agli animali e vanno in giro coi lunghi cappucci attaccati ad una mantelletta triangolare che protegge le spalle.

Brevi note bibliografiche dell’artista 

Alessandro Monteleone nacque in una antica cittadina in provincia di Reggio Calabria, poi denominata Taurianova, nel febbraio 1897 e morì a Roma nel 1967. Appassionato di arte e anche di pittura, si impose soprattutto come scultore. 

Nella capitale visse dal 1920 e lì divenne titolare della cattedra di scultura all'Accademia di Belle Arti di via Ripetta. 

La maggior parte delle sue opere scultoree testimoniano a Reggio Calabria momenti e personaggi importanti della storia. Ricordiamo, oltre al monumento a Corrado Alvaro di piazza Indipendenza (1965),  la Cattedra Arcivescovile in marmo presso il Duomo di Reggio, il monumento sepolcrale dell’arcivescovo monsignor Enrico Montalbetti (1948), il monumento sepolcrale dell’arcivescovo monsignor Antonio Lanza (1961), la statua a Giuseppe Garibaldi (1950) nell’omonima piazza, la pala e l’altare in bronzo che custodiscono l’effigie della Madonna della Consolazione patrona di Reggio Calabria (1964), l’imponente mosaico in marmo che adorna la sala del consiglio provinciale di Reggio Calabria di Palazzo Foti, opera intitolata  “I fasti di Reggio e della Calabria” (1954).

In onore del suo conterraneo Francesco Achille Fernando Sofia Alessio, poeta e autore di componimenti in lingua latina, nel 1967 scolpì l’opera eretta in via Marina alta.

Molti altri lavori sono rimasti nel reggino e oggi adornano i corridoi dell’Accademia di Belle Arti di Reggio.

Fu inoltre figura di spicco della cultura nazionale quale membro della Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon, dell'Accademia nazionale di San Luca, dell'Accademia Tiberina, delle Arti del Disegno di Firenze, della Clementina di Bologna e corrispondente di accademie estere. 

bottom of page