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Monumento a San Paolo

Tutor: prof.ssa Anna Benedetto

Scheda a cura di Martina Calarco e Miryam Spadaro - classe 5^BT a.s. 2021/2022

La stele nasce dall’assemblaggio di simboli che vogliono essere richiamo alla memoria collettiva di un momento particolarmente importante per la storia e la tradizione della comunità cristiana della nostra città, ovvero il momento della predicazione di Paolo dopo il suo sbarco a Reggio nel 61 d.C. 

La stele si pone come “leggenda scolpita” che ricorda quell’evento attraverso la mirabile tecnica del bassorilievo e dello stiacciato. 

Tra metafore e rievocazioni e attraverso riferimenti molto realistici lo scultore Di Raco ha descritto i passaggi salienti di quella leggenda.

Proviamo a scorgere tutti i riferimenti:  la verticalità della stele fa sì che l’osservatore possa identificare l’idea dell’imbarcazione con la quale l’Apostolo è arrivato presso le nostre coste e del suo albero maestro, e si percepisce la presenza della luce divina che accompagna lo sbarco; sono presenti poi gli emblemi della sopraffazione del Cristianesimo: la spada con la punta rivolta verso il basso che allude sia al Verbo come difesa e mantenimento della pace, sia al potere distruttivo della guerra ed alla morte. 

 

Inoltre, la lettura degli elementi compositivi dall’alto verso il basso rimanda a quanto scritto nel libro degli Atti degli Apostoli ed alla colonna ionica da cui si dipartono le fiamme, chiaro riferimento al prodigio che consentì a Paolo di predicare molto più a lungo di quanto gli era stato concesso. 

La complessa composizione ed il linguaggio descrittivo ed evocativo ci affascina e al tempo stesso ci induce ad osservare la stele da molteplici punti di vista, come a voler scorgere tutti i minimi particolari, per una lettura completa e particolareggiata di questa vicenda che si svolge tra la storia e la leggenda.

Brevi note storiche sullo sbarco di S. Paolo a Reggio

La storia ci racconta che particolarmente forte è il legame tra San Paolo e la Chiesa reggina che vanta, infatti, la sua origine dalla predicazione dell'Apostolo a Reggio.

S. Paolo, durante il viaggio da Cesarea a Roma nell'anno 61 d.C., provenendo da Siracusa, approdò a Reggio ed vi si fermò un giorno. 

L’iscrizione riportata sulla fascia superiore del protiro del Duomo è tratta dagli Atti degli Apostoli (28,13) che attestano: "Circumlegentes devenimus Rhegium" (Costeggiando giungemmo a Reggio).

A San Paolo si deve il primo annuncio del Vangelo e la fondazione sul suolo calabro della prima comunità cristiana, con a capo S. Stefano da Nicea che l'Apostolo, nel ripartire alla volta di Pozzuoli, lasciò come primo vescovo. Infatti, le statue di S. Paolo e di S. Stefano, realizzate dal noto scultore Francesco Jerace e poste sulla scalinata del Duomo, sono a testimonianza di tali eventi. 

Secondo un'antichissima tradizione, l'approdo di Paolo a Reggio sulla spiaggia antistante il Lungomare, all'altezza del "Cippo ", avvenne un giorno in cui vi si svolgeva la festa in onore di Diana Fascelide. Si racconta che San Paolo ottenne di parlare alla festante folla pagana lì radunata fino a che fosse durata la fiamma di un moccolo di candela posto su una colonna. Si narra quindi di uno straordinario prodigio: consumatasi la candela, iniziò ad ardere la colonna di pietra e con la sua luce consentì che la predicazione di San Paolo potesse protrarsi fino al mattino.

All’interno del Duomo è conservato un frammento lapideo che viene ricondotto a tale colonna.

Le parole dell'Apostolo infiammarono così tanto il cuore della gente bruzia, che questa si convertì al Cristianesimo. San Paolo, pertanto, è considerato il fondatore della Chiesa reggina e padre nella fede dei cristiani di Calabria, e da Giovanni Paolo II è stato proclamato nel 1980 Patrono principale dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria.

Brevi note bibliografiche dell’artista 

Nato a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, nel 1934, Michele di Raco ha compiuto gli studi presso il Liceo Artistico di Reggio Calabria e successivamente presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha frequentato pure la facoltà di Architettura di Palermo. Ha insegnato in Licei e Istituti d’Arte dal 1953 al 1973 ed è stato Preside del Liceo Artistico di Reggio dal 1974 al 1981. Unitamente all’intensa attività didattica ha svolto un significativo lavoro da scultore in bronzo e di ceramista. Principalmente ha operato nell’ambito sacro, progettando ed eseguendo bassorilievi, croci, tabernacoli, arredi per chiese e cappelle. Dal 1969 ha saltuariamente realizzato modelli per medaglie. Ragguardevole la presenza in mostre ed esposizioni nazionali. Vive e lavora a Reggio Calabria. E’ il rappresentante di una delle più accreditate scuole di scultura italiane che annovera artisti da Jerace, a Monteleone, a Guerrisi: una scuola prettamente mediterranea, meridionale, reggina, di artisti nati nella piana, assurti alle più alte cariche accademiche nazionali, ma sempre presenti nel territorio d’origine.

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