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piazza Italia

Tutor: prof.ssa Anna Benedetto

Scheda a cura di Asia Amodeo, Vanessa Francesca Foti e Iustina Obreja - classe 4^BT a.s. 2021/2022

Di fatto la vera denominazione è Piazza Vittorio Emanuele II ma da oltre 150 per tutti i reggini è nota come Piazza Italia in riferimento alla splendida statua che domina al centro su un alto basamento, realizzata nel 1868 dal noto scultore Rocco Larussa. 

La bella figura femminile, imponente come una regina, realizzata in marmo bianco di Carrara, rappresenta per l’appunto l’Italia; ha trecce sciolte sulle spalle, tiene una spada con la mano destra mentre con la sinistra sostiene una corona intrecciata di foglie d’alloro. 

Ella con la spada in mano esorta i suoi figli a spezzare le catene di Roma e Venezia per fare l’unità nazionale; è stata posta a ricordo dei martiri del 2 settembre 1847, caduti insieme a molti altri martiri che si ribellarono ai regnanti Borboni. Infatti, il basamento reca la seguente iscrizione:

SALUTANDO L’ITALIA RISORTA

RICORDIAMO I MARTIRI DEL 2 SETTEMBRE 1847

Piazza Italia ha una pianta di forma quadrata, con il lato sud-orientale che apre sul Corso Garibaldi in prossimità del Teatro Francesco Cilea; essa costituisce il cuore politico-amministrativo del territorio reggino poiché su di essa si affacciano i più importanti edifici istituzionali:

Palazzo San Giorgio, sede del municipio, a nord-est;

Palazzo del Governo, sede della Prefettura, a nord-ovest;

Palazzo Foti, sede della Città Metropolitana (ex Provincia), a sud-ovest.

La più recente sistemazione della piazza risale al 2012, a seguito dei lavori di scavo archeologico che hanno riportato alla luce, in soli sei metri di profondità, ben 11 diversi strati di edificazione: dallo strato più antico, quello magno greco-romano, fino al XIX sec, periodo in cui l’area venne destinata ad uso pubblico. La piazza oggi presenta quattro lucernai in acciaio e spesse lastre di vetro, posti poco al di sopra della pavimentazione e che consentono di intravedere quanto è stato scoperto; agli scavi si accede attraverso una scala posta all’interno di una struttura anch'essa in acciaio e vetro, collegata ad una passerella a griglia e vetrata che consente una breve ma suggestiva passeggiata “dentro la storia”. 

 

Il sito archeologico

All’interno dello scavo sono visitabili l’antico lastricato romano, muri, pozzi e cisterne di epoca bizantina, vani di epoca normanna probabilmente destinati alla lavorazione del bronzo, edifici di epoca angioina, e la fondazione del basamento della statua di Ferdinando di Borbone che risale al 1823. All’interno del sito sono state ritrovate monete di forte interesse numismatico ed era stata avanzata l’ipotesi che il sito avesse potuto contenere i resti dell’antica zecca di Rhegion. 

Brevi note storiche della piazza negli ultimi cinque secoli

Già nel 1457 nello stesso sito era presente una piazza che veniva chiamata Piazza del Tocco Piccolo in quanto si affacciava su di essa il palazzo con la campana (detta del Tocco Piccolo) che chiamava a raccolta i nobili per l’elezione del sindaco di estrazione nobiliare.  Gli altri due sindaci, che erano i rappresentanti del popolo e delle classi artigiane, si eleggevano al Tocco Grande, cioè la Piazza del Duomo. 

Dopo il devastante terremoto del 1783 la piazza, su disegno dell’ingegnere Mori, venne ridimensionata mentre la planimetria della città veniva ampliata.

Nel 1810 il popolo reggino, che aveva accolto con molto entusiasmo il nuovo re di Napoli giunto a Reggio nel mese di luglio di quell’anno, chiese l’intitolazione della principale piazza cittadina proprio a Gioacchino Murat, che ne fu ben contento. 

Dopo qualche anno i Borboni tornano sul trono di Napoli e i sostenitori reggini di quel casato ribattezzarono la piazza con il nome di Piazza dei Gigli, in riferimento allo stemma regale. 

Nel 1816 Ferdinando I ricostituisce Reggio come terzo capoluogo di provincia Calabria Ulteriore Prima. I reggini, in segno di gratitudine, decisero di innalzare una statua raffigurante il re al centro della piazza, realizzata dallo scultore napoletano Tommaso Solari ed inaugurata nel 1828.

Nel 1861, dopo la caduta dei Borboni e la proclamazione del Regno d’Italia, la piazza venne intitolata a Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia.

Questa è l’attuale denominazione ufficiale, sebbene da tutti è conosciuta come Piazza Italia dal monumento all’Italia che sostituì nel 1869 la statua di Ferdinando I, distrutta subito dopo l’unificazione.

Nel tempo la piazza si identificava anche con altri nomi: Piazzetta o anche Piazza Mercato, durante il periodo della dominazione francese, poiché in essa per un certo periodo veniva allestito appunto il mercato nei giorni di mercoledì e sabato, Piazza della Cattolica per la vicinanza alla chiesa distrutta dal sisma del 1783, Piazza di ‘ndagghi (degli inutili) in riferimento ai nobili reggini che utilizzavano quel sito per le loro passeggiate o per i loro incontri.

Brevi note bibliografiche dell'artista

Rocco Larussa nacque a Villa San Giovanni il 24 settembre 1825, figlio di un ebanista originario di Scilla. In giovane età, insieme ai fratelli Giuseppe ed Ignazio, venne a contatto con le idee rivoluzionarie e liberali, divenendo fervente patriota e sostenitore degli ideali risorgimentali.

Nel 1848, all'età di ventitré anni, fu arrestato e condannato insieme ad altri patrioti villesi a venticinque anni di reclusione per aver partecipato ad un tentativo di sedizione. Iniziò a scontare la pena presso il carcere di Reggio. Durante il periodo di prigionia cominciò a scolpire figure in legno, grazie all'arte trasmessagli dal padre in giovane età; fece una toeletta per il re Ferdinando ll che l’apprezzò molto e per tale motivo lo volle graziare. La ritrovata libertà gli consentì dunque di intraprendere l'arte della scultura, e il suo primo maestro fu Giuseppe Cavalieri di Grotteria. 

Nel 1867 la provincia di Reggio Calabria commissionò all’artista il Monumento all'Italia, da collocare in una nicchia del palazzo provinciale. L'opera fu modellata mentre l'artista si trovava a Torino e l'Accademia ne diede un giudizio lusinghiero. I reggini, reputando l'opera troppo bella, preferirono collocarla nella Piazza Vittorio Emanuele II, da allora nota come Piazza Italia proprio per questo. Nel 1886 Larussa realizzò la celebre statua raffigurante l'Entrata di Garibaldi a Reggio Calabria. L'opera fu posta nell'omonima Piazza Garibaldi antistante la Stazione Centrale. Danneggiata durante la seconda guerra mondiale dai bombardamenti anglo-statunitensi del maggio 1943, fu rimossa e custodita in un deposito a Villa San Giovanni, venendo sostituita nel 1956 dall'attuale statua di Alessandro Monteleone. Nel maggio 2007, l'opera ristrutturata è stata collocata a Villa San Giovanni. Larussa ebbe poi molte altre commissioni da parte di diverse famiglie gentilizie reggine e realizzò molti monumenti funebri nel cimitero di Reggio. Lavorò anche per la cattedrale metropolitana, ove scolpì delle statue in gesso per la Cappella del Sacramento e una statua di San Paolo Apostolo che predica la nuova fede ai reggini, con la colonna ardente accanto a lui. Gli si attribuisce la paternità del Monumento a Federico Genoese del 1895, posto nella piazza omonima della città. Morì il 16 ottobre 1894.

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