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il Lungomare

Tutor: prof.ssa Anna Benedetto

Scheda a cura di Ciolan Eduard Paul e Quartuccio Domenico - classe 5^BT a.s. 2021/2022

Si attribuisce a Gabriele D’Annunzio, per tradizione non suffragata però da un riscontro storico, la definizione del Lungomare di Reggio come “il più bel chilometro d’Italia”.

E di fatto, percorrendo il Lungomare, si gode davvero di uno straordinario connubio tra natura, arte e storia: si possono ammirare da un lato il panorama unico dello Stretto dominato dalla vetta dell’Etna e sul lato opposto una interessante sequenza di palazzi del primo Novecento in stile neoclassico e liberty, realizzati durante la ricostruzione della città dopo il terremoto del 1908. Di particolare fascino sono il palazzo Zani, il palazzo Spinelli e villa Genoese-Zerbi, che si distingue per l’articolata composizione architettonica e per un particolare riferimento stilistico al neogotico veneziano.

Al Lungomare, inoltre, si lega il mito della Fata Morgana, per via di un fenomeno ottico visibile solo dalla costa calabra, e solo in particolari condizioni atmosferiche, per effetto del quale è possibile vedere le immagini ravvicinate della Sicilia riflesse sul mare. 

Di fatto il Lungomare non è un’unica arteria, bensì è costituito da ben quattro vie: il Lungomare Falcomatà, il Lungomare Matteotti, il Corso Vittorio Emanuele III e il Viale Genoese Zerbi.

Ma come era il rapporto della città con il mare prima del terremoto del 1908?

Dopo il grave terremoto del 1783 il piano di ricostruzione della città venne affidato all'ingegnere Giovan Battista Mori. Esso prevedeva l'abbattimento delle antiche mura e la definizione della fascia lungo il mare come spazio urbano attrezzato che seguiva l'andamento della costa, delimitato da un sistema continuo di edifici.  Nacque così il Lungomare di Reggio e fu costruita la nuova palazzata sulla strada marina, che fu chiamata Real Palazzina.

uccessivamente, tra il 1884 ed il 1886, la via Marina fu interessata da lavori di sistemazione con la costruzione del tronco ferroviario tra la stazione centrale e il porto. La realizzazione di questo tracciato ferroviario determinò un mutamento di quella importante arteria cittadina, costituendo una barriera tra il lungomare e il suo affaccio naturale sullo Stretto. Inoltre, la Real Palazzina, che con un prospetto unitario qualificava l'affaccio della città verso il paesaggio marino, fu privata di due storiche costruzioni, l'antico palazzo Nesci e l'edificio della pescheria, che vennero demoliti.

 

Il Lungomare di Reggio nel Piano De Nava dopo il terremoto del 1908   

Prima del terribile terremoto del 28 dicembre del 1908 che distrusse la città esisteva quindi una strada litoranea che affacciava sul mare, affiancata da binari ferroviari e priva di monumenti e alberi. 

Dopo il terribile evento sismico, l'assessore ai lavori pubblici Giuseppe Valentino incaricò l'ingegnere Pietro De Nava di redigere il progetto del nuovo piano regolatore della città, che includeva la sistemazione del nuovo lungomare. 

Il tessuto urbano venne esteso lungo l’asse nord-sud e la fascia lungo la costa fu ampliata e organizzata in due arterie separate da una area centrale adibita a verde pubblico. 

Si realizzò, pertanto, uno splendido giardino lungo tutto il litorale che divenne ben presto un vero e proprio orto botanico, ricco di piante pregiate e alberi monumentali di provenienza tropicale (come i Ficus Macrophylla dalle possenti e aggrovigliate radici).  

Le due vie che correndo parallelamente delimitavano la fascia verde, denominate Via Marina alta e Via Marina Bassa, furono tra le prime strade in Italia ad essere pavimentate in mattonelle d’asfalto. 

Con le opere di costruzione del nuovo lungomare vennero, inoltre, riportate alla luce antiche testimonianze legate alla storia antica della città; furono creati così lungo il tragitto alcuni siti archeologici, quali una piccola area tombale di epoca greca, parte delle mura di recinzione della città in epoca ellenica, del V secolo a.C. e parte di uno degli otto impianti termali esistenti in città in epoca romana imperiale, del II secolo d.C.

L’attuale sistemazione del Lungomare 

Tra gli anni ’70 e gli anni ’80 si decide di interrare un lungo tratto della ferrovia adiacente al Lungomare e tra il 1999 ed il 2000 iniziano i lavori per la riqualificazione della fascia costiera attraverso vari progetti tra cui quello dell’architetto Manfredi Nicoletti: così alle due strade già esistenti che delimitano la fascia di verde pubblico si aggiunge un’ampia passeggiata che si affaccia sullo Stretto, con la bella ringhiera in ferro battuto in stile Liberty recuperata e restaurata, ed una seconda passeggiata a livello della spiaggia che, durante la stagione estiva, viene adibita a zona di svago e di sosta, con presenza di chioschi per il ristoro. 

È proprio a questo livello che è stata realizzata un’arena-teatro all’aperto che ricorda l’impianto di un teatro greco e che ospita eventi culturali e di intrattenimento, soprattutto nei mesi estivi. L’Arena gode di una scenografia naturale assolutamente unica, sulla quale si impone il cippo marmoreo con la sua statua di Athena, monumento costruito nel 1932 a memoria dello sbarco di Vittorio Emanuele III per la prima volta da re, avvenuto il 31 luglio 1900 sul molo di Porto Salvo, e qui ricollocato. 

Oltre a questo monumento, che cattura l’attenzione di chi percorre il lungomare per la sua scenografica posizione, molti sono i monumenti lungo il tragitto che ci ricordano personaggi illustri della nostra terra o momenti importanti della storia cittadina ma anche straordinari esempi di arte contemporanea. 

Scoprite tutto questo insieme a noi!

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