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piazza Genoese

Tutor: prof.ssa Anna Benedetto

Scheda a cura di Asia Amodeo, Vanessa Francesca Foti e Giada Geria - classe 5^BT a.s. 2022/2023

 

Infatti, proprio al centro della piazza vi è una statua che rappresenta lo stesso Federico Genoese,  opera dello scultore Rocco Larussa. 

La “piazzetta” è stata oggetto di recente di un lavoro di riqualificazione con cui è stata valorizzata  la funzione di spazio pedonale; è stata ampliata e pavimentata, divenendo una gradevole zona di  sosta con panchine all’ombra delle preesistenti palme. 

Ma chi era l’illustre personaggio cui è dedicata la piazza?  

Federico, fervente patriota, nel 1847 fu tra gli animatori della rivolta antiborbonica per la quale  venne arrestato e condannato a morte. 

Il prof. Cantarella così lo ricorda nel suo libro “Reggio Calabria-strade e piazze–toponomastica e  turismo cittadino”:  

…..Federico Genoese, appartenente ad una delle famiglie nobili più in vista di Reggio Calabria,  nacque il 23 marzo del 1805. Venne attratto, come tanti della sua generazione, dalle idee  patriottiche, e partecipò, quindi, alla sommossa antiborbonica del settembre del 1847. In seguito  ed in conseguenza di questi eventi Genoese fu arrestato, poi sottoposto a processo e condannato  a morte; venne liberato l'anno seguente, in relazione alle vicende della rivoluzione del 1848, ma  morì quasi subito dopo. 

Ma sulla lapide sul basamento si legge "benefattore". Perché? Genoese, alla sua morte, dispose a  favore della città di Reggio Calabria un lascito testamentario, con l'obbligo di realizzare importanti  opere pubbliche, vale a dire un asilo, una scuola di Arti e Mestieri ed un acquedotto. L'asilo è tuttora esistente, porta il suo nome, ed è ubicato in quell'edificio che fa ad angolo fra la via  Aschenez e la via Palamolla. La scuola di Arti e Mestieri venne realizzata molti anni dopo,  nell'Italia unitaria del Regno. Per consentire la realizzazione dell'acquedotto, Genoese donò all'Amministrazione comunale della città una sorgente di sua proprietà situata in località  Pavigliana: l'opera di conduttura venne realizzata nel 1910 e fu il primo acquedotto costruito dopo  il terremoto del 1908; la sorgiva aveva una portata limitata, circa 7 It/ sec, per cui non risolse, come  magari il Genoese avrebbe desiderato, i problemi dell'approvvigionamento idrico della città, ma  comunque costituì un importante opera nel quadro della ricostruzione post 1908…. 

Lo stesso autore, circa la toponomastica delle vie limitrofe alla piazza, indica che la via Plebiscito  fa riferimento al plebiscito di annessione al Regno d'Italia, che a Reggio Calabria si tenne il 21  ottobre del 1860, e che diede un risultato schiacciante a favore della nuova monarchia, e la Via dei  Plutino è invece intitolata i due fratelli Antonino ed Agostino Plutino, figure centrali del  risorgimento anche a livello nazionale. 

Il monumento a Federico Genoese e il suo autore, lo scultore Rocco Larussa 

Il marchese Federico Genoese è ritratto a figura stante, avvolto in un morbido mantello e il suo sguardo  sembra contemplare la città per la quale progetta di contribuire alla sua crescita economica e sociale. Egli è  nobile per i suoi natali aristocratici ma l’artista ha voluto trasmettere agli osservatori soprattutto la sua nobiltà  d’animo. 

Rocco Larussa nacque a Villa San Giovanni il 24 settembre 1825, figlio di un ebanista originario di Scilla. In  giovane età, insieme ai fratelli Giuseppe ed Ignazio, venne a contatto con le idee rivoluzionarie e liberali,  divenendo fervente patriota e sostenitore degli ideali risorgimentali. 

Nel 1848, all'età di ventitré anni, fu arrestato e condannato insieme ad altri patrioti villesi a venticinque anni  di reclusione per aver partecipato ad un tentativo di sedizione. Iniziò a scontare la pena presso il carcere  di Reggio. Durante il periodo di prigionia cominciò a scolpire figure in legno, grazie all'arte trasmessagli dal  padre in giovane età; fece una toeletta per il re Ferdinando ll che l’apprezzò molto e per tale motivo lo volle  graziare. La ritrovata libertà gli consentì dunque di intraprendere l'arte della scultura, e il suo primo maestro  fu Giuseppe Cavalieri di Grotteria.  

Nel 1867 la provincia di Reggio Calabria commissionò all’artista il Monumento all'Italia, da collocare in una nicchia  del palazzo provinciale. L'opera fu modellata mentre l'artista si trovava a Torino e l'Accademia ne diede un giudizio  lusinghiero. I reggini, reputando l'opera troppo bella, preferirono collocarla nella Piazza Vittorio Emanuele II, da  allora nota come Piazza Italia proprio per questo. Nel 1886 Larussa realizzò la celebre statua raffigurante l'Entrata 

di Garibaldi a Reggio Calabria. L'opera fu posta nell'omonima Piazza Garibaldi antistante la Stazione Centrale.  Danneggiata durante la seconda guerra mondiale dai bombardamenti anglo-statunitensi del maggio 1943, fu rimossa e custodita in un deposito a Villa San Giovanni, venendo sostituita nel 1956 dall'attuale statua di  Alessandro Monteleone. Nel maggio 2007, l'opera ristrutturata è stata collocata a Villa San Giovanni. Larussa  ebbe poi molte altre commissioni da parte di diverse famiglie gentilizie reggine e realizzò molti monumenti funebri  nel cimitero di Reggio. Lavorò anche per la cattedrale metropolitana, ove scolpì delle statue in gesso per la  Cappella del Sacramento e una statua di San Paolo Apostolo che predica la nuova fede ai reggini, con la colonna  ardente accanto a lui. Gli si attribuisce la paternità del Monumento a Federico Genoese del 1895, posto nella  piazza omonima della città. Morì il 16 ottobre 1894.

Fonti di ricerca 

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Rocco_Larussa 

https://turismo.reggiocal.it/cultura/le-piazze/piazzafederico-genoese 

Giuseppe Cantarella- Reggio Calabria-strade e piazze–toponomastica e turismo cittadino – CITTA’ DEL  SOLE Edizioni 2017

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